Introduzione
L’utilizzo della tecnologia Blockchain sta rapidamente stravolgendo i più svariati settori in ogni parte del mondo.
Dobbiamo immaginare, infatti, la Blockchain come un grande registro pubblico digitale, una sorta di libro mastro, in cui vengono annotati, custoditi e consultati tutti i dati di ogni transazione in maniera trasparente, efficace e sicura su di una rete di computer a elevate capacità di calcolo, i c.d. "nodi" della catena che verificano, approvano e archiviano il tutto.
La grande novità di tale tecnologia è proprio la sua capacità di archiviare informazioni in un registro trasparente e immutabile, offrendo agli utilizzatori un livello di precisione estremamente elevato.
Tali caratteristiche stanno inevitabilmente portando ad un utilizzo della Blockchain anche nel settore legale, con un impatto che sarà certamente rivoluzionario. Attualmente, infatti, gli studi legali sono pieni di “carte” e documenti - a volte anche in maniera eccessiva - e ciò sempre al fine di tutelarsi rispetto ai sempre più gravosi obblighi di conservazione che gravano sui professionisti. Tenere i registri storici dei casi è, infatti, diventato un compito sempre più impegnativo e costoso per ogni consulente legale. L’utilizzo, quindi, della tecnologia Blockchain anche nelle attività di archiviazione avrà un impatto importante. La natura trasparente, immutabile e sicura di questa tecnologia consentirà, inoltre, agli avvocati di registrare e risolvere varie questioni legali. Nel settore legale, potrà esserci, infatti, un'ampia gamma di attività che potranno essere gestite in maniera nuova e più efficiente grazie ai “libri mastro”, dai contratti c.d. intelligenti (meglio noti come Smart-Contracts), al contenzioso, ai diritti di proprietà intellettuale, nonché alle transazioni, solo per fare qualche esempio.
La Blockchain ha certamente il potenziale per stravolgere l'intera industria legale, tanto che è stato creato un apposito consorzio Blockchain legale, a livello globale, con l’obiettivo di realizzare un vero e proprio decentramento negli affari del diritto.
Si consideri che nel 2017, PwC ha già rivelato che il 70% degli studi legali intervistati avrebbe utilizzato Smart-Contracts per servizi legali transazionali; inoltre, il 41% degli studi legali intende utilizzare la Blockchain per i servizi legali transazionali, il 21% per il sostegno alle imprese, mentre il 31% per la fornitura di servizi legali di alto valore.
Da qui la necessità di una regolamentazione che consenta di sfruttare anche nell’industria legale questa nuova opportunità, così da poterla ammodernare ed efficientare, dato che se l’opportunità c’è, le problematiche tecniche e giuridiche ancora da dirimere sono ancora tante e complesse.
Un primo inquadramento e una disciplina generale della Blockchain è stato nel frattempo dato dal legislatore italiano, primo tra gli Stati Membri dopo Malata, che con il c.d. Decreto Semplificazioni (decreto-legge del 14 dicembre 2018, n. 135, coordinato con la legge di conversione 11 febbraio 2019, n. 12, recante “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione”) ha fornito le definizioni (legislative) di Blockchain e Smart Contracts.
Le tecnologia di contabilità distribuita
Il Decreto Semplificazioni ha introdotto nell’ordinamento italiano la definizione di “Tecnologie basate su registri distribuiti - Distributed Ledger Technologies” (c.d. “DLT”), intendendosi per tali “le tecnologie e i protocolli informatici che usano un registro condiviso, distribuito, replicabile, accessibile simultaneamente, architetturalmente decentralizzato su basi crittografiche, tali da consentire la registrazione, la convalida, l’aggiornamento e l’archiviazione di dati sia in chiaro che ulteriormente protetti da crittografia verificabili da ciascun partecipante, non alterabili e non modificabili”.
Le DLT sono, quindi, un insieme di protocolli che permettono ad una rete composta da nodi di attori di pari entità (peer nodes) di gestire un registro, o ledger, sincronizzato tra i partecipanti grazie all’utilizzo della crittografia e senza necessità di un unico nodo centrale che si occupi della gestione e del controllo del registro.
Le DLT consentono di gestire un registro in cui le evoluzioni dei dati custoditi siano condivise e controllate da più attori contemporaneamente. Un sottoinsieme di tali protocolli, indicato con il termine di Blockchain, individua quei particolari protocolli nel quale l’evoluzione dei dati del registro è governata attraverso strutture a blocchi crittograficamente concatenati l’uno all’altro. La principale caratteristica delle Blockchain, rispetto alle DLT, è proprio che ciascun nodo della rete detiene una copia completa del registro contenente tutte le transazioni effettuate da tutti gli attori. Le DLT che non rientrano in questa definizione di Blockchain, invece, non sono basate su una struttura a blocchi e permettono, quindi, di creare sottogruppi di data disclosure dove ciascun nodo detiene solo una parte del registro delle transazioni, ovvero quelle in cui il nodo stesso è originatore o ricevente, per garantire maggiore privacy tra i partecipanti.
La tecnologia memorizza le transazioni in modo decentralizzato. Le transazioni di scambio di valori vengono eseguite direttamente tra peers connessi e verificate consensualmente utilizzando algoritmi sulla rete.
Le DLT affrontano il problema della "doppia spesa". Il doppio problema di spesa si riferisce al fatto che le informazioni digitali possono essere copiate utilizzando internet. Se, ad esempio, qualcuno inviasse un asset digitale come un certificato di proprietà di un'auto a qualcun altro, allora vi sarebbe il rischio che il mittente invii una copia su Internet, conservando ancora per sé il documento originale di proprietà. Tradizionalmente, questo rischio è stato mitigato dall'aver affidato a terzi o amministratori di fiducia, come le banche, di agire come autorità centralizzata tenendo traccia di tutte le transazioni. In questo modo la DLT sposta questa responsabilità nel convalidare l'effettivo trasferimento dell'asset a tutta la rete utilizzando algoritmi attentamente progettati. Ciò elimina la necessità di un database centralizzato. Ogni attore nella rete ha una copia del registro delle transazioni e qualsiasi cambio di proprietà delle risorse digitali nel sistema richiede la convalida dei propri utenti.
La tecnologia Blockchain
La Blockchain è la tecnologia basata su registri distribuiti più nota e utilizzata. Per quanto abbiamo detto, la Blockchain può essere identificata, per comprenderne meglio la portata e le opportunità, ad un registro pubblico digitale, una sorta di libro mastro, in cui le transazioni di scambio di valori (sotto forma di criptovaluta, token o informazioni) sono raggruppate sequenzialmente in blocchi. Ogni blocco contiene una firma basata sul contenuto esatto (stringa di dati) di quel blocco. Anche il blocco successivo contiene questa firma, che collega tutti i blocchi precedenti tra loro fino al primo. I blocchi sono immutabilmente registrati su una rete peer-to-peer, usando meccanismi di affidabilità e garanzia crittografica. Le criptovaluta sono un sottoinsieme decentralizzato di valute digitali (moneta digitale), basato su una serie di algoritmi e protocolli che consentono un meccanismo di pagamento basato su crittografia peer-to-peer, l'esempio più noto è bitcoin. Un token è un elemento digitale che rappresenta il diritto di eseguire un'operazione o un oggetto fisico di valore.
La Blockchain trova la sua origine in un articolo pubblicato nel 2008 da un anonimo gruppo/i di autori chiamato “Satoshi Nakamoto”. In questo articolo, l'idea di un Bitcoin è stata introdotta come una rete di transazione elettronica puramente peer-to-peer (P2P). Questa rete consente transazioni finanziarie dirette anziché tramite un istituto finanziario.
Per semplificare, la tecnologia blockchain consente a due attori nel sistema (chiamati nodi) di effettuare transazioni in una rete peer-to-peer (P2P) e memorizza queste transazioni in modo distribuito attraverso la rete. Registra i proprietari dei beni oggetto di transazione e la transazione stessa.
Smart Contract
Lo Smart Contract è stato definito nel Decreto Semplificazioni come “un programma per elaboratore che opera su tecnologie basate su registri distribuiti e la cui esecuzione vincola automaticamente due o più parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse”.
Attualmente, come è noto, i contratti richiedono sempre l’apposizione di firme fisiche. Il processo può rivelarsi, a volte, lungo e dispendioso in termini di tempo, a seconda della disponibilità delle parti coinvolte. Inoltre, l'elaborazione manuale dei documenti legali può causare errori umani.
L’utilizzo della Blockchain può aiutare oggi a superare questi problemi poiché questa tecnologia è in grado di supportare proprio i c.d. contratti intelligenti (Smart Contracts), che possono essere eseguiti automaticamente quando sono soddisfatti tutti i requisiti di un accordo legale.
Ciò consentirà di disporre di un metodo più accessibile e trasparente per la creazione e l'esecuzione dei contratti. Le parti coinvolte potranno, infatti, creare uno Smart Contract e gli avvocati valideranno la corrispondenza dell'accordo alle leggi e ai regolamenti in questione. In questo modo, il contratto potrà essere inviato a quella che le parti individueranno come autorità competente, che firmerà digitalmente il suddetto accordo. Una volta che lo Smart Contract sarà firmato, potrà essere distribuito attraverso la Blockchain, con visualizzazione dalle parti coinvolte. Gli Smart Contracts possono senza dubbio automatizzare le operazioni legali e aiutare ad eliminare una parte della burocrazia che costa tempo e denaro. Inoltre, non sarà necessario conservare documenti fisici come nel caso delle pratiche burocratiche tradizionali.
Cerchiamo, però, nel dettaglio di comprendere come dei documenti legali potranno essere trasformati in contratti intelligenti.
A. Innanzitutto, le persone coinvolte nella creazione dei documenti legali nella Blockchain sono:
- l’Autorità competente, ossia chi approva i contratti definiti da un Avvocato.
- l’Avvocato (o Avvocati), ossia chi gestisce le questioni legali e crea i contratti.
- le Parti ossia i soggetti direttamente coinvolti nell’accordo.
B. Le componenti tecniche per i diversi utenti nel sistema
· Tecnologia front-end (FE)
- Portale Web / App mobile per avvocati
- Portale Web / App mobile per le parti coinvolte
- Portale Web per l'autorità competente.
· Tecnologia back-end (BE)
- Microservizi programmati
- Componente Blockchain autorizzato.
Ecco come è possibile creare contratti legali intelligenti con la Blockchain
I. Gli utenti che si iscrivono alla piattaforma
Ogni utente e, quindi, gli Avvocati, le parti e l’autorità di firma, si registrerà sulla piattaforma con documenti di identificazione approvati dal governo (SPID) e altre informazioni essenziali.
Gli Avvocati si iscriveranno alla piattaforma basata sulla Blockchain con le seguenti informazioni (i) ID – SPID e (ii) il numero di iscrizione all’ordine competente (come, ad esempio, l’ordine degli avvocati).
Allo stesso modo, le Autorità di firma competente si registreranno sulla rete Blockchain con dettagli come (i) la Prova ID e (ii) la licenza approvata dal governo come autorità firmataria.
II. Le parti creano un contratto digitale e gli avvocati lo convalidano
Le Parti coinvolte nella questione legale redigeranno così un contratto digitale con termini e condizioni specifiche.
Dopo che i termini e le condizioni del contratto saranno stati finalizzati, gli Avvocati, che non hanno redatto materialmente l’accordo, riceveranno una notifica e dovranno convalidare l'accordo legale assicurando che aderisca alle leggi e ai regolamenti. Ciò fa sì che nonostante l’uso della tecnologia, l’intervento dell’Avvocato resta determinante per la tutela della parte.
III. L’Autorità competente firmano il contratto legale.
Una volta convalidato il contratto viene inviato alle parti coinvolte per chiedere l'approvazione o se sia necessaria una modifica. Gli Avvocati, a questo punto, invieranno il contratto finalizzato all'Autorità competente con i poteri di impegnare l'organizzazione autorizzata in un accordo vincolante.
IV. I contratti vengono spostati nella Blockchain
Dopo che l'Autorità competente avrà firmato l'accordo legale, questo viene trasformato in Smart Contract e distribuito sulla Blockchain. A differenza degli accordi tradizionali, non sarà più necessario mantenere un insieme di file cartacei, vulnerabili agli errori dovuti all'intervento umano, e il tutto sarà, invece, conservabile in un solo ed unico strumento, sicuro.
Le potenziali implicazioni giuridiche e le conseguenti problematiche
Lo sviluppo della tecnologia Blockchain rappresenta certamente una grande opportunità per imprese, professionisti e cittadini, ma porta con sé non poche problematiche di natura tecnica ed anche giuridica.
Allo stato, infatti, in assenza di una compiuta normativa in grado di disciplinare la Blockchain in tutti i suoi aspetti, si pongono alcune questioni giuridiche di non poco conto, che se non risolte rischiano di compromettere l’efficace impiego di tale tecnologia, perdendone i vantaggi.
Non solo in Italia, ma anche nelle altre legislazioni, si pongono concretamente delle problematiche che se non disciplinate correttamente, rischiano di vanificare gli effetti che la tecnologia ha portato. Tra queste, le principali, restano:
· la normativa applicabile in caso le parti non l’abbiano espressamente individuata in un apposito accordo, data la natura decentralizzata della Blockchain, ove gli stessi utenti e il server possono, infatti, trovarsi in qualsiasi parte del mondo. L’individuazione della normativa applicabile è funzionale alla individuazione della disciplina applicabile alle operazioni delle parti.
· La giurisdizione ed il foro competente alla risoluzione delle eventuali controversie che potranno insorgere per effetto delle transazioni sulla Blockchain i comunque tra le parti.
· L’individuazione della legislazione fiscale applicabile, ma soprattutto, in che modo i regolatori o le stesse autorità fiscali competenti potranno far rispettare correttamente le normative o le leggi applicabili quando dall’altra parte potranno esservi entità che esistono solo sulla Blockchain, considerato che spesso le parti operano tramite pseudonimi o indirizzi di "chiave pubblica".
· Le difficoltà connesse alla corretta individuazione del responsabile per un errore nel codice software del protocollo Blockchain o di qualsiasi Smart Contract implementato sulla Blockchain, con il conseguente rischio di irresponsabilità delle parti e, quindi, di mancata tutela per le parti danneggiate.
Da ultimo, non può non essere affrontata la questione legata alla privacy che pone problemi sia tecnici che giuridici. È indispensabile, infatti, che venga definito un protocollo che consente alla Blockchain di conformarsi ai requisiti del regolamento generale sulla protezione dei dati dell'Unione europea (GDPR) o comunque un adeguamento di quest’ultimo all’utilizzo di tale tecnologia. Allo stato, la Blockchain pare non poter rispettare tutte le disposizioni imposte dal GDPR e ciò perché non sono individuabili il titolare e il responsabile del trattamento dei dati, ma soprattutto perché la nuova tecnologia nasce proprio con l’intento di rendere indelebili ed immodificabili determinate informazioni che resteranno per sempre a beneficio degli utenti. Quello che potrebbe accadere, per una corretta contemperazione degli interessi, è che le parti, edotte delle caratterische della Blockchain in maniera consapevole possano rinunciare, per sempre, ai loro diritti di rettificare, cancellare, limitare o trasferire ad un altro titolare le informazioni che lo riguardano, a vantaggio di un sistema che potrà assicurare loro una maggiore efficienza nei propri affari.
Del resto, le opportunità vanno sapute cogliere e sfruttare, anche se questo può determinare delle rinunce, purchè consapevoli. E anche il settore legale non potrà non sfruttare questa opportunità e proprio perché ne ha gli strumenti, adoperarsi sin d’ora a risolvere le problematiche giuridiche che un cambiamento epocale come la Blockchian porta con sé.
Dott. El Hanini Takieddine - Avv. Luca Luchetti
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